domenica 24 febbraio 2013

Pulsazioni

Ogni tanto passo, scosto le tende e guardo, senza sentire, finora, il desiderio di aggiungere nulla ad un percorso compiuto, perfettamente definito nei suoi passaggi, fino all'ultimo.  Sono passati mesi e pure ho vissuto, il sangue ha scorso e scorre ancora nelle vene, anche se non arrossa le guance, l'aria si scalda nei polmoni ed esce umida nel paesaggio gelato anche quando non formula parole né risa. Eppure è come se tutto avvenisse molto, molto lontano da me. Da qualche parte, in questi mesi, mi sono perso il desiderio. Ho chiuso se non gli occhi le braccia, mi sono irrigidito, lasciando fuori tutto e tutti, anestetizzato da qualcosa che non ho saputo riconoscere e che ancora mi sfugge.
"Si va incontro all'altro senza portarsi dietro aspettative, senza proiettare nulla ma anche senza limiti,  in ascolto, modificando il proprio movimento in base al movimento dell'altro. Senza incontro, senza trasformazione, non c'è ricerca". Questo, mi dice una voce nuova, ed io annuisco e mi faccio violenza, maledicendo i miei limiti. 
L'inverno addormenta la natura, sotto la neve, tutto sembra morto. Tuttavia, rinnegata, temuta,  derisa, desiderata, osteggiata, insperata, tornerà la primavera. Me lo dicono i sogni.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati, i commenti anonimi non vengono pubblicati.